Ceramica

Se inizialmente oggetti e vasellame si fabbricavano a mano, impastando argilla poco raffinata dalle forme piuttosto rozze e con qualche decorazione geometrica incisa o graffiata prima della cottura, nel tardo medioevo l’uso del tornio e del forno di cottura favorì la realizzazione di prodotti con colori e decorazioni raffinate. Nel XII secolo, erano attive le manifatture di maiolica ingobbiata di Firenze, Siena, Orvieto e Faenza. In Liguria la ceramica di tradizione più antica si sviluppò a Savona, più tardi, ad Albisola. Con il Rinascimento la terracotta vide una fioritura meravigliosa, il territorio faentino per esempio, diverrà celebre per le sue ceramiche realizzate per i corredi blasonati delle corti principesche: vasellame da tavola, boccali, vasi, piatti istoriati. Attualmente, le zone di produzione sono sparse un po’ in tutta la penisola; la qualità artistica della ceramica italiana è ormai rinomata in tutto il mondo e può vantare un primato sia per la quantità delle espressioni, sia per i livelli qualitativi ottenuti.

Ogni fase del processo creativo avviene come nei secoli passati: la modellazione della creta per l’oggetto d’uso o per l’opera è il punto di partenza per la realizzazione di una ceramica dipinta. La creta modellata è cotta in un forno a temperature estremamente elevate. Il manufatto ottenuto è dipinto manualmente con colori a smalto e cotto una seconda volta nel forno per ceramica a 920°. I colori per ceramica possono dare effetti opachi o lucidi con un processo di vetrificazione.

 

 

Opere realizzate con la tecnica della ceramica