Coniazione

La coniazione (o coniatura) di monete è il processo di trasferimento di un disegno da una matrice a un tondello in metallo. Prende il nome dai conî, punzoni metallici che recano in negativo le immagini realizzate dagli incisori prescelte per contrassegnare le monete. Ogni moneta è ottenuta con due conî, uno per il dritto e uno per il rovescio.
Le principali tecniche di coniazione sono sostanzialmente due: a martello e meccanica.
La monetazione al martello è stata la forma più antica di produzione di monete. Le monete martellate erano prodotte disponendo un dischetto liscio di metallo, il tondello, fra due conî e colpendo quindi il conio superiore con un martello per imprimere l’immagine richiesta su entrambi i lati.
La monetazione meccanica è la coniazione effettuata con l’ausilio di un macchinario, generalmente un torchio. Le prime monete di questo tipo furono prodotte in via sperimentale a metà del 500 in Inghilterra, mentre in Italia videro luce tra il 1608 e il 1620, nel Granducato di Toscana; l’abbandono totale della coniazione a martello avvenne solo con l’unificazione italiana e la diffusione della moneta unica, la Lira.
Oggi il procedimento di creazione dei conî richiede alcuni passaggi: l’artista crea un modello in gesso di grandi dimensioni della moneta; questo viene poi ricoperto con gomma siliconata per creare uno stampo negativo usato per fare una copia positiva della moneta in metallo o resina. Con un pantografo, l’immagine viene ridotta su una matrice positiva d’acciaio e da tale matrice si creano i conî di lavoro, per battere le monete.
Esiste inoltre un terzo modo per produrre le sole medaglie: la fusione. Esso consiste nel colare metallo fuso all’interno di una matrice recante il tipo del dritto e quello del rovescio.

Opere realizzate con la tecnica della coniazione