Mosaico

La tecnica del mosaico ha un’origine antichissima e l’Italia vanta un primato con un patrimonio ineguagliabile di opere d’arte musiva che impreziosiscono i muri delle chiese medioevali. Ravenna è una dei centri più importanti per l’arte del mosaico in vetro e la tradizione non si è mai interrotta. Gli artisti moderni la hanno continuata ad arricchire interpretandola con la creazione di quadri in mosaico. Ciascuna tessera di vetro colorata, tagliata a mano dal mosaicista, viene posizionata su una base di malta seguendo le linee, i colori, le sfumature del disegno dell’artista. Centinaia di tessere colorate definiscono l’immagine con un complesso e affascinante processo che realizza una vera e propria opera d’arte.

Su un supporto provvisorio viene steso uno strato uniforme di calce spenta in grado di mantenersi fresca per alcuni giorni. Il disegno viene trasposto sulla calce tramite una velina disegnata con inchiostro solubile in acqua che posato sulla calce fresca dalla parte del disegno si deposita risultando fedelmente riprodotto sulla calce. Il mosaicista sceglie le piastre di pasta vitrea per preparare le tessere colorate, e le riduce con la martellina e il tagliolo. Le forme delle tessere più comuni sono quadrangolari, rettangolari e triangolari.

Il mosaicista comincia ad allettare le tessere partendo dai contorni del disegno, si procede poi con le campiture di colore più scure e, via via, si giunge alle tonalità più chiare. Al termine, l’opera viene lasciata scoperta in modo che evapori l’umidità contenuta nella calce che così si asciuga. Sul pannello a mosaico si incollano poi due strati di tela (la prima a maglie larghe – tarlatana – e la seconda di lino, più resistente) con colla animale. Quando la tela si è ben asciugata è pronta per fare da supporto al mosaico, che viene “strappato” dal letto di calce con l’aiuto di un attrezzo a spatola chiamato spada. Ora il mosaico, che si vede a rovescio, è tenuto insieme unicamente dal supporto di tela. La fase successiva è l’accurata pulitura del mosaico dai residui di calce e il suo posizionamento sul supporto definitivo. Liberato il retro del mosaico dalla calce residua, si stende un primo strato di malta sul retro del mosaico, schiacciandola con spatole in modo da farla penetrare in tutti gli interstizi. Si inserisce una rete in fibra di vetro per armare e rinforzare la composizione e vi si stende sopra un altro strato di malta. A questo punto il mosaico viene appoggiato sul supporto definitivo al quale la malta si àncora. Una volta consolidata la malta al supporto è il momento di togliere la tela incollata sul diritto. Per scollare la tela basta bagnarla con piccole quantità d’acqua tiepida. La colla si scioglie e la tela si stacca gradualmente. Il mosaico va infine pulito con una spazzola nebulizzando acqua calda per riportare le tessere al loro nitore e luminosità originali.

Opere realizzate con la tecnica del mosaico