Mimmo Paladino per Canova

MIMMO PALADINO Pittore e scultore italiano (n. Paduli, Benevento, 1948). Artista versatile, esponente della Transavanguardia, Paladino fonde elementi figurativi e riferimenti artistici provenienti dalle più diverse aree culturali. Ha sperimentato materiali e tecniche lavorando su oggetti di recupero e scolpendo figure totemiche arcaizzanti. Nel 1985 la Lenbachhaus di Monaco di Baviera organizza la sua prima mostra esposizione in uno spazio pubblico. Nel 1988 la Biennale di Venezia gli dedica una sala personale nel Padiglione Italia. Nel 1994 è il primo artista contemporaneo italiano a esporre in Cina, alla Galleria Nazionale delle Belle Arti di Pechino.
Nel 1995 Napoli organizza una rassegna in tre prestigiosi spazi pubblici: le Scuderie di Palazzo Reale, Villa Pignatelli Cortes e Piazza Plebiscito, cornice della spettacolare installazione della Montagna di Sale. Nel 1999 è la volta della South London Gallery con il grande ciclo dei Dormienti. La più completa retrospettiva è allestita a Prato al Centro Pecci nel 2002-2003. In quest’anno, Paladino viene scelto per rappresentare il nostro Paese durante la Presidenza italiana a Bruxelles, con la scultura Zenith. Nel 2011 nel Palazzo Reale di Milano è stata allestita una grande antologica che ripercorre gli ultimi quarant’anni di carriera del maestro campano. Nel 2012 l'artista ha pubblicato con il critico d'arte Costantino D'Orazio il libro Ritratti romani; sono datate allo stesso anno le personali Paladino. La scultura (Bari, Pinacoteca provinciale) e Paladino. Ceramiche (Faenza, Museo delle ceramiche). Nel 2015 ha ideato la statua La conoscenza, presentata a Expo Milano, in occasione delle celebrazioni per i 90 anni dell’Istituto della Enciclopedia Italiana Giovanni Treccani, mentre nel 2017 ha realizzato i nuovi paramenti sacri della Cappella Rucellai nel complesso dell'ex-chiesa di San Pancrazio a Firenze.

ANTONIO CANOVA Il Maestro di Possagno fu il maggior artista del Neoclassicismo, il movimento artistico europeo che nel Settecento fece dell’arte antica la sua stella polare. Canova comprese a fondo il segreto del cuore di quell’arte, che non era l’imitazione superficiale dell’imperturbabile perfezione “tecnica” delle opere antiche bensì la capacità di ricreare lo spirito delle favole e dei miti quali esempi di suggestione emotiva, umana espressione di affetti e sentimenti.
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Acquaforte, acquatinta e litografia.
Formato 57×76 cm.
Il soggetto è ispirato alla Venere Italica di Canova con i segni simbolici del linguaggio di Paladino.

L’arte interpreta l’arte. In quest’ottica Mimmo Paladino dedica ad Antonio Canova per il bicentenario dalla morte una cartella di sei opere in tiratura limitata a 70 esemplari contraddistinti in numeri arabi da 1/70 a 70/70, e dieci esemplari contraddistinti in numeri romani da I/X a X/X. Le opere sono numerate e firmate dal maestro.
Il grande artista internazionale della Transavanguardia e il maestro del Neoclassicismo a confronto. Il dialogo eterno fra le opere d’arte che si sono succedute nel corso dei secoli e che creano connessioni nel tempo e nello spazio è suggerito nelle carte di Paladino che creano un ponte fra passato e futuro, meravigliando per la loro raffinata bellezza. I segni di Paladino, come pensieri, fioriscono stimolati dall’opera d’arte che hanno di fronte. L’incontro tra i due artisti sprigiona una dimensione magica e si carica di quei valori simbolici e arcani propri del linguaggio di Paladino che fonde con disinvoltura e vivacità cromatica elementi figurativi ispirati alle diverse aree culturali.
Le opere della cartella “Per Canova” di Mimmo Paladino sono incise con diverse tecniche calcografiche e litografiche. L’incisione calcografica si ottiene da una matrice di metallo. Il nome calcografia viene dal greco Kalcòs, la lastra di rame di cui è fatta la matrice.
Acquaforte. La lastra non viene incisa direttamente con un utensile manuale, tipo bulino, ma attraverso l’azione chimica indiretta dell’acido nitrico detta “morsura”.
Acquatinta. È un tipo di acquaforte che utilizza polvere di bitume per ottenere effetti chiaroscurali e acquerellati. L’incisione litografica si ottiene da una matrice di pietra calcarea. Il nome litografia viene dal greco Lithos, la lastra di pietra di cui è fatta la matrice. Con il termine francese “chine-collé” si indica uno speciale tipo di carta molto leggera che può essere applicata e incollata, in fase di stampa, su una carta più spessa.
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